06/03/2017
“In relazione”: al via la seconda edizione della scuola “Economia e Comunità’”

Sarà “In relazione” il filo conduttore della seconda edizione della scuola “Economia e Comunità”, che la Diocesi di Grosseto, attraverso Caritas, ripropone al territorio per il secondo anno consecutivo, grazie alla collaborazione di E.di.C spa-Polo Lionello Bonfanti di Loppiano. 

Il percorso, rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire i contenuti di un’altra economia possibile, che non sia solo quella legata alle logiche del profitto o della speculazione, ma diventi strumento di relazioni rinnovate, prenderà il via sabato 11 marzo e si concluderà in settembre. 

Cinque moduli, di cui uno residenziale di due giorni a Loppiano, vedranno relatori di altissimo profilo (docenti universitari, economisti, imprenditori, sociologi), che accompagneranno i corsisti in un percorso innovativo, in grado di offrire elementi specifici per acquisire nuovi paradigmi e nuovi criteri con cui approcciare concretamente l’economia.

La scuola è a numero chiuso, prevedendo un massimo di 30 iscritti.

Le iscrizioni vengono raccolte presso la Caritas diocesana, in via Alfieri (email caritasgrosseto@caritasgrosseto.org; telefono 0564 28344). Il costo per contribuire alle spese di segreteria è di 30 euro. 

Direttore scientifico della scuola, anche per questa seconda edizione, è il prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia alla Lumsa di Roma e docente all’Istituto universitario Sophia di Loppiano, economista (è tra i fautori dell’economia di comunione), saggista ed editorialista di Avvenire. 

Nel percorso proposto quest’anno, un’attenzione particolare sarà dedicata al tema del rapporto col territorio (il cosiddetto capitalismo vegetale) e a quello del convivere e dell’urbanistica come strumento per costruire legami di coesione. 

“Abbiamo lanciato questa esperienza sul territorio – sottolinea il vescovo Rodolfolo scorso anno, mentre la Chiesa era in pieno anno giubilare della misericordia. Fu un seme che gettammo per riaffermare che possiamo, anche in questo tempo della storia, generare nuovi frutti di misericordia se siamo capaci di ricostruire relazioni risanate con gli altri, con le cose, con il denaro stesso. Lo si può fare se ci formiamo ad un nuovo modo di intendere queste stesse relazioni facendoci aiutare da chi – economisti, docenti, imprenditori – analizzano le trasformazioni in atto e possono, quindi, offrirci uno sguardo competente sulla realtà. Rringrazio Banca Tema e le cooperative che anche quest’anno sostengono la scuola, segno della validità di una proposta che fa bene al territorio”. 

Papa Francesco, nell’udienza concessa il 4 febbraio ai partecipanti all’incontro “Economia di comunione”, promosso dal movimento dei Focolari, ha messo al centro proprio questo aspetto delle relazioni nuove. Prima di tutto col denaro (“Quando il capitalismo fa della ricerca del profitto l’unico suo scopo, rischia di diventare una struttura idolatrica, una forma di culto”); quindi sulla povertà (“Il principale problema etico di questo capitalismo è la creazione di scarti per poi cercare di nasconderli o curarli per non farli più vedere”). Infine sul futuro (“Vi auguro di essere sale e lievito di un’altra economia: l’economia del Regno dove i ricchi sanno condividere le loro ricchezze e i poveri sono chiamati beati”). 

Temi che stanno al fondo anche del progetto che ha originato la scuola “Economia e comunità”. 

“Fin dal percorso intrapreso lo scorso anno – commenta il direttore di Caritas, don Enzo Capitani abbiamo compreso che un’altra economia è davvero possibile, diversa dal capitalismo, che mette al centro solo il possesso e l’uso del denaro fine a se stesso. La domanda che ci siamo fatti e che continuiamo a farci è se da questa crisi sia possibile uscirne, non solo in termini di ripresa economica, ma anche di cambiamenti culturali e relazionali. Noi crediamo di sì, purché però si abbia la consapevolezza e la forza di reimpostare la dottrina del profitto per trasformarla in esperienza di redistribuzione delle ricchezze, che evitino ulteriori sperequazioni”. 

Da parte sua, il prof. Luigino Bruni, in collegamento telefonico, ha confermato la piena disponibilità del Polo Bonfanti a continuare “un’esperienza che si è rivelata fin da subito molto positiva” e si è detto molto contento della continuità data al percorso: “Sembra un’esperienza piccola, in realtà è estremamente importante perché dice la voglia della Chiesa di vivere e proporre esperienze che si consolidino nel tempo, nella quale si offre un punto di osservazione diverso, nuovo, anche del modo di intendere l’economia e l’impresa. Dobbiamo, infatti, reinventarsi una classe capace di intrapresa, diversa da quella che tanto ha rappresentato nel XX secolo, ma per farlo serve una nuova semantica dell’economia”. 

Anche Francesco Gentili, consigliere di amministrazione di Banca Tema, ha ribadito la soddisfazione dell’istituto di credito cooperativo di far parte di questo percorso: “Siamo una banca di relazione e iniziative come questa, che stimolano alla crescita economica e culturale del territorio le sentiamo profondamente nostre”. Sulla stessa linea i rappresentanti delle cooperative sociali Uscita di Sicurezza e Solidarietà è Crescita, partner della scuola. 

La scuola si prefigge lo scopo di formare un nucleo di persone che possano essere lievito all’interno della società grossetana nell’individuare prospettive e percorsi nuovi, che introducano la logica della relazione autentica nelle scelte da fare, per ristabilire un ordine di priorità per gli individui, le cose, l’economia. 

 

Il progetto si avvale della partnership e del sostegno finanziario di Banca Tema-Credito Cooperativo; cooperative Solidarietà e Crescita e Uscita di sicurezza; associazione e fondazione L’Altra Città

 

Conferenza Stampa Scuola Economia e Comunità